Anche a Hollywood si può essere contro l'aborto
Dagli amici de Il Timone un elenco di attori pro vita. Con qualche sorpresa.
L
di
Non è facile essere pro-vita a Hollywood, dove l’ambiente è esplicitamente liberale e politically correct.
Nonostante questo, certe celebrità non si lasciano intimidire e
prendono pubblicamente posizione contro l’aborto. Eccone alcune:
Jack Nicholson
Quando era una ballerina di un bar appena 17enne, June, madre di Jack Nicholson,
è rimasta incinta. Pur ricevendo le pressioni dei colleghi ad
abortire, ha preferito dare alla luce il bambino che in seguito avrebbe
vinto tre premi Oscar.
June ha lasciato
il bambino con i suoi genitori, e lui è cresciuto pensando di essere
figlio dei suoi nonni e che la madre biologica
fosse sua sorella. È stato solo da adulto, dopo la morte di June, che Nicholson ha scoperto la propria storia.
fosse sua sorella. È stato solo da adulto, dopo la morte di June, che Nicholson ha scoperto la propria storia.
“Vado contro la
mia cerchia in relazione all’aborto perché sono decisamente contrario.
Non ho diritto ad alcun altro punto di vista. La mia unica emozione è
la gratitudine, letteralmente, per la mia vita”, ha affermato l’attore.
Jim Caviezel
Caviezel, famoso per aver interpretato Gesù ne “La Passione di Cristo”,
ha raccontato al Catholic Digest che un collega favorevole all’aborto
lo ha sfidato dicendo: “Sei pro-vita? Se credi davvero a quello che
dici, adotta un bambino – ma non un bambino qualsiasi, adottane uno che
abbia un grave handicap fisico!”
Caviezel ha detto
che era terrorizzato all’idea di adottare un bambino con delle
necessità particolari, ma in fondo sapeva che Dio voleva che facesse
proprio questo, e allora ha adottato Bo, un bambino cinese con un
grande tumore cerebrale, e in seguito LeLe, una bambina cinese anche
lei affetta da tumore cerebrale. L’attore ha detto che questo non ha
fatto cambiare opinione al suo collega, ma ha rafforzato la sua
convinzione che ogni vita è preziosa.
“Sono favorevole
ad aiutare le donne, ma non credo che l’aborto le aiuti”, ha aggiunto
Caviezel. “Non amo la mia carriera al punto da dire ‘Mantengo il
silenzio al riguardo’. Difendo ogni bambino che non è mai nato… Come
possiamo sapere che non abbiamo ucciso il bambino che avrebbe potuto
creare il tipo esatto di farmaco capace di salvare altre vite?!”
Kelsey Grammer
Kelsey Grammer,
che interpreta il protagonista della serie Frasier, non è sempre stato
pro-vita. In passato si definiva pro-choice, ma poi la sua posizione è
cambiata. Nel luglio 2015 l’attore è stato fotografato all’evento
National Right to Life, a New Orleans, e a ottobre ha postato
sull’Instagram della moglie una foto in cui indossava la maglietta del
gruppo Abort 73 con la frase: “Ti darebbe più fastidio se usassero
delle armi?”, alludendo al tema dell’aborto e dell’utilizzo delle armi.
Grammer ha anche
partecipato con la moglie all’ultima Marcia per la Vita svoltasi a
Washington D.C. tra freddo e neve. La coppia ha postato su Instagram alcune foto dell’evento, e altre fotografie scattate dai fans sono circolate su Twitter.
Kathy Ireland
Kathy ha
partecipato a vari film e serie televisive, come Melrose Place e Cosby,
ma è nella carriera di modella che ha fatto fortuna, apparendo sulla
copertina di riviste come Vogue, Cosmopolitan e Forbes.
Kathy si
considerava pro-choice fino a quando ha iniziato a leggere i libri di
medicina del marito dottore. Le motivazioni scientifiche che ha trovato
le hanno fatto cambiare opinione. Pur non volendo rendere pubblica la
cosa, quando ha partecipato al programma della HBO Politically
Incorrect, nel quale gli invitati discutono su temi di attualità, ha
parlato contro l’aborto e ha difeso il diritto alla vita dei bambini
non nati.
In un’intervista
alla FOX le è stato chiesto se la sua posizione pro-vita ha influenzato
la sua carriera, e lei ha risposto che ha visto cancellati vari show
ed eventi per via delle sue dichiarazioni, ma ha definito la cosa
“assolutamente irrilevante quando stiamo parlando di una vita umana”.
Martin Sheen
L’attore Martin
Sheen, che ha le sue impronte sulla Walk of Fame e ha vinto numerosi
premi nel corso della sua carriera, ha dichiarato in un’intervista alla
RTE che la moglie è stata concepita durante uno stupro, e che se la
madre all’epoca avesse abortito o avesse gettato la bambina nel fiume
Ohio (come era arrivata a pensare) sua moglie Janet oggi non
esisterebbe. Oltre a questo Sheen, padre di quattro figli, ha
raccontato che tre dei suoi nipoti sono stati concepiti quando i suoi
figli non erano sposati. I suoi figli “non erano felici al momento, ma
poi hanno amato questi bambini. Abbiamo tre nipoti adulti, due dei
quali già sposati. Sono tra le grandi gioie della nostra vita”, ha
affermato.
Mel Gibson
In un’intervista
rilasciata all’auge della sua fama, Gibson ha chiarito la sua posizione
sul tema dichiarando che “nessuno di noi può decidere chi viene al
mondo e chi no. Questa decisione non ci appartiene”.
Nel 2004, quando
c’è stata una battaglia in California sulla Prop 71, che proponeva la
ricerca con le cellule staminali embrionali con denaro pubblico, Gibson
è apparso in una pubblicità chiedendo di opporsi alla misura. “Creare
una vita semplicemente per distruggerla è sbagliato, soprattutto quando
esistono alternative efficaci disponibili”, ha spiegato, aggiungendo
che la ricerca con le cellule staminali adulte ha già prodotto più di
140 cure e trattamenti, mentre le cellule staminali embrionali non
hanno curato neanche un unico paziente umano.
Shari Rigby
Durante le
riprese del film October baby, Shari ha rivelato un segreto che
nascondeva da molto tempo: all’inizio della sua carriera è rimasta
incinta. Impaurita e piena di vergogna, ha deciso di abortire –
situazione molto simile a quella del personaggio che ha interpretato.
“Spesso, soprattutto quando si è giovani, pensiamo che se rimaniamo
incinte saremo viste come delle fallite, il che è vergognoso”, ha detto.
Oltre a rendere
pubblico il proprio aborto, l’attrice ha detto che la registrazione del
film le ha fatto bene: “Siamo entrati in scena e ricordo le telecamere
che mi circondavano, e io, non appena entrata nella sala, sapevo solo
che il Signore era con me e questa era semplicemente la cura completa.
Non stavo recitando, era il mio momento con Dio, e il Suo con me, e mi
diceva: ‘Va tutto bene, è passato, sei perdonata’”.
Da allora, l’attrice ha parlato della sua esperienza e ha partecipato a vari eventi pro-vita.
Patricia Heaton
Patricia Heaton, vincitrice di due premi Emmy e attualmente protagonista
della serie The Middle, ha detto al The Blaze che la sua convinzione
pro-vita e la sua fede cristiana “procedono di pari passo”, e che dopo
essere diventata madre si è appassionata ancor di più a questa causa.
“Trovo impossibile concordare con una filosofia che crede che la
distruzione della vita umana sia una soluzione legittima per un problema
che è principalmente sociale, economico e psicologico”, ha detto la
Heaton. “In realtà, la maggior parte delle donne che ‘sceglie’ l’aborto
lo fa perché pensa di non aver alcun’altra scelta”.
Phil Robertson
Famoso per il programma televisivo Duck Dinasty, il patriarca Phil
Robertson è un noto pro-vita. La stella del reality show ha dichiarato
che “la folla del politically correct ha già ucciso 55 milioni di feti
nell’utero delle loro madri. Omicidio legale, ecco cos’è l’aborto”.
Nonostante l’incredibile successo della serie, le sue dichiarazioni contro l’aborto e il comportamento omosessuale
gli sono costate le critiche degli attivisti gay e liberali, il che ha
portato alla sospensione del programma. La reazione massiccia dei fans
di Duck Dinasty ha tuttavia fatto sì che la A&E ritirasse la
sospensione, e 9 giorni dopo il programma è tornato in onda.
Eduardo Verástegui
Per essersi rifiutato di partecipare a film contrari alla sua fede cattolica
gli è stato detto che non avrebbe lavorato più, e allora l’attore ha
deciso di creare la propria compagnia e ha fondato la Metanoia Films, e
la sua prima produzione, Bella, è stata un grande successo.
Verastegui è anche fondatore dell’Organizzazione Manto de Guadalupe e
del Centro Medico Guadalupe, una clinica pro-vita che assiste gestanti
in crisi a Los Angeles.
[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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