Dal libro del profeta Isaìa
Nei giorni di Acaz, figlio di Iotam, figlio di Ozìa, re di Giuda, Resin,
re di Aram, e Pekach, figlio di Romelìa, re d’Israele, salirono contro
Gerusalemme per muoverle guerra, ma non riuscirono a espugnarla. Fu
dunque annunciato alla casa di Davide: «Gli Aramei si sono accampati in
Èfraim». Allora il suo cuore e il cuore del suo popolo si agitarono,
come si agitano gli alberi della foresta per il vento.
Il Signore disse a Isaìa: «Va’ incontro ad Acaz, tu e tuo figlio
Seariasùb, fino al termine del canale della piscina superiore, sulla
strada del campo del lavandaio. Tu gli dirai: “Fa’ attenzione e sta’
tranquillo, non temere e il tuo cuore non si abbatta per quei due avanzi
di tizzoni fumanti, per la collera di Resin, degli Aramei, e del figlio
di Romelìa. Poiché gli Aramei, Èfraim e il figlio di Romelìa hanno
tramato il male contro di te, dicendo: Saliamo contro Giuda,
devastiamolo e occupiamolo, e vi metteremo come re il figlio di Tabeèl.
Così dice il Signore Dio: Ciò non avverrà e non sarà!
Perché capitale di Aram è Damasco
e capo di Damasco è Resin.
Capitale di Èfraim è Samarìa
e capo di Samarìa il figlio di Romelìa.
Ancora sessantacinque anni
ed Èfraim cesserà di essere un popolo.
Ma se non crederete, non resterete saldi”».
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