Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, noi abbiamo un tesoro in vasi di creta, affinché appaia che 
questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi. In 
tutto, infatti, siamo tribolati, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma
 non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non 
uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, 
perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. Sempre 
infatti, noi che siamo vivi, veniamo consegnati alla morte a causa di 
Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne 
mortale. Cosicché in noi agisce la morte, in voi la vita.
Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: 
«Ho creduto, perciò ho parlato», anche noi crediamo e perciò parliamo, 
convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche
 noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi. Tutto infatti è 
per voi, perché la grazia, accresciuta a opera di molti, faccia 
abbondare l’inno di ringraziamento, per la gloria di Dio.
                           
                           Parola di Dio
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