Dal libro del profeta Isaìa
Nell’anno in cui morì il re Ozìa, io vidi il Signore seduto su un trono
alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio. Sopra di
lui stavano dei serafini; ognuno aveva sei ali: con due si copriva la
faccia, con due si copriva i piedi e con due volava. Proclamavano l’uno
all’altro, dicendo:
«Santo, santo, santo il Signore degli eserciti!
Tutta la terra è piena della sua gloria».
Vibravano gli stipiti delle porte al risuonare di quella voce, mentre il tempio si riempiva di fumo. E dissi:
«Ohimè! Io sono perduto,
perché un uomo dalle labbra impure io sono
e in mezzo a un popolo
dalle labbra impure io abito;
eppure i miei occhi hanno visto
il re, il Signore degli eserciti».
Allora uno dei serafini volò verso di me; teneva in mano un carbone
ardente che aveva preso con le molle dall’altare. Egli mi toccò la bocca
e disse:
«Ecco, questo ha toccato le tue labbra,
perciò è scomparsa la tua colpa
e il tuo peccato è espiato».
Poi io udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi?». E io risposi: «Eccomi, manda me!».
Parola di Dio
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