Dal primo libro dei Re
In quei giorni, [il re] Acab convocò tutti gli Israeliti e radunò i
profeti [di Baal] sul monte Carmelo. Elìa si accostò a tutto il popolo e
disse: «Fino a quando salterete da una parte all’altra? Se il Signore è
Dio, seguitelo! Se invece lo è Baal, seguite lui!». Il popolo non gli
rispose nulla.
Elìa disse ancora al popolo: «Io sono rimasto solo, come profeta del
Signore, mentre i profeti di Baal sono quattrocentocinquanta. Ci vengano
dati due giovenchi; essi se ne scelgano uno, lo squartino e lo pongano
sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Io preparerò l’altro giovenco e
lo porrò sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Invocherete il nome del
vostro dio e io invocherò il nome del Signore. Il dio che risponderà col
fuoco è Dio!». Tutto il popolo rispose: «La proposta è buona!».
Elìa disse ai profeti di Baal: «Sceglietevi il giovenco e fate voi per
primi, perché voi siete più numerosi. Invocate il nome del vostro dio,
ma senza appiccare il fuoco». Quelli presero il giovenco che spettava
loro, lo prepararono e invocarono il nome di Baal dal mattino fino a
mezzogiorno, gridando: «Baal, rispondici!». Ma non vi fu voce, né chi
rispondesse. Quelli continuavano a saltellare da una parte all’altra
intorno all’altare che avevano eretto.
Venuto mezzogiorno, Elìa cominciò a beffarsi di loro dicendo: «Gridate a
gran voce, perché è un dio! È occupato, è in affari o è in viaggio;
forse dorme, ma si sveglierà». Gridarono a gran voce e si fecero
incisioni, secondo il loro costume, con spade e lance, fino a bagnarsi
tutti di sangue. Passato il mezzogiorno, quelli ancora agirono da
profeti fino al momento dell’offerta del sacrificio, ma non vi fu né
voce né risposta né un segno d’attenzione.
Elìa disse a tutto il popolo: «Avvicinatevi a me!». Tutto il popolo si
avvicinò a lui e riparò l’altare del Signore che era stato demolito.
Elìa prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei figli di
Giacobbe, al quale era stata rivolta questa parola del Signore: «Israele
sarà il tuo nome». Con le pietre eresse un altare nel nome del Signore;
scavò intorno all’altare un canaletto, della capacità di circa due sea
di seme. Dispose la legna, squartò il giovenco e lo pose sulla legna.
Quindi disse: «Riempite quattro anfore d’acqua e versatele
sull’olocausto e sulla legna!». Ed essi lo fecero. Egli disse: «Fatelo
di nuovo!». Ed essi ripeterono il gesto. Disse ancora: «Fatelo per la
terza volta!». Lo fecero per la terza volta. L’acqua scorreva intorno
all’altare; anche il canaletto si riempì d’acqua.
Al momento dell’offerta del sacrificio si avvicinò il profeta Elìa e
disse: «Signore, Dio di Abramo, di Isacco e d’Israele, oggi si sappia
che tu sei Dio in Israele e che io sono tuo servo e che ho fatto tutte
queste cose sulla tua parola. Rispondimi, Signore, rispondimi, e questo
popolo sappia che tu, o Signore, sei Dio e che converti il loro cuore!».
Cadde il fuoco del Signore e consumò l’olocausto, la legna, le pietre e
la cenere, prosciugando l’acqua del canaletto. A tal vista, tutto il
popolo cadde con la faccia a terra e disse: «Il Signore è Dio! Il
Signore è Dio!».
Parola di Dio
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