Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Figlio mio,
ricòrdati di Gesù Cristo,
risorto dai morti,
discendente di Davide,
come io annuncio nel mio Vangelo,
per il quale soffro
fino a portare le catene come un malfattore.
Ma la parola di Dio non è incatenata! Perciò io sopporto ogni cosa per
quelli che Dio ha scelto, perché anch’essi raggiungano la salvezza che è
in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna.
Questa parola è degna di
fede:
Se moriamo con lui, con lui anche vivremo;
se perseveriamo, con lui anche regneremo;
se lo rinneghiamo, lui pure ci rinnegherà;
se siamo infedeli, lui rimane fedele,
perché non può rinnegare se stesso.
Richiama alla memoria queste cose, scongiurando davanti a Dio che si
evitino le vane discussioni, le quali non giovano a nulla se non alla
rovina di chi le ascolta. Sfòrzati di presentarti a Dio come una persona
degna, un lavoratore che non deve vergognarsi e che dispensa rettamente
la parola della verità.
Parola di Dio
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