Dublino 2018: “un nuovo modo di vivere la Chiesa a seguito della Amoris Laetitia". L' abracadabrante annuncio di Mons. Paglia
Esattamente come la pubblicità commerciale che pretende di presentare come "sempre nuovo" un prodotto che pur ha una sua storia...
Siamo sicuri che "il nuovo" (non ci riferiamo al simpatico "Il Nuovo" l'eterno contestatore dei post di MiL) sarà essere sempre accettato dal popolo in termini di positiva garanzia?
Nei sensibilmente pindarici voli galantiniani (aggettivo che, ci si augura, possa essere dimenticato e cassato subito dopo il prossimo Conclave) spiccano le frasi conclusive dell'Articolo a firma di
Maurizio Gronchi su Il Sismografo "Il simposio della Cei su «Amoris laetitia». Coraggio e intelligenza pastorale" :
"Nella raccolta conclusiva dei contributi, si è convenuto
sulla necessità di attingere i criteri applicativi della esortazione
apostolica all’interno di essa, evitando di domandare ulteriori norme
disciplinari, che tradirebbero la natura stessa del documento.
Le norme, infatti, maturano all’interno della vita della Chiesa, non
cadono dal cielo, e sono al servizio della sequela di Cristo.
In questa prospettiva, ha concluso il segretario generale della Cei, non si deve avere paura di parole come “processi”, “formazione”, “persone in relazione”.
In questa prospettiva, ha concluso il segretario generale della Cei, non si deve avere paura di parole come “processi”, “formazione”, “persone in relazione”.
I criteri di attuazione di Amoris laetitia domandano intelligenza
pastorale e coraggio, mentre è la pigrizia mentale ad attendere norme
che vengano dall’alto (come per secoli hanno fatto umilmente i Santi e
i buoni uomini di Chiesa che hanno visto nel Magistero ordinario la
mano e la voce di Dio N.d.R.) .
Il simposio è stato il primo passo di un processo iniziato nella Chiesa
in Italia: un suo effettivo frutto potrebbe concretizzarsi nella
eventuale riscrittura di alcune pagine del Direttorio del 1993, nella
prospettiva di continuità e novità che ci offre Amoris laetitia."
Galantinamente (avverbio che, ci si augura, sarà dimenticato e subito cassato dopo il prossimo Conclave) costui fa compassione come fanno pena coloro che durante le galantiniane conferenze fanno una grande fatica a non ridere...
AC
Galantinamente (avverbio che, ci si augura, sarà dimenticato e subito cassato dopo il prossimo Conclave) costui fa compassione come fanno pena coloro che durante le galantiniane conferenze fanno una grande fatica a non ridere...
AC
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Annunciato il tema dell’Incontro Mondiale in programma a Dublino dal 22 al 26 agosto 2018
"Si tratterà, ha sottolineato monsignor Paglia, del primo Incontro Mondiale delle Famiglie convocato a seguito della Amoris Laetitia, che diventa quindi la “magna charta” dell’intero avvenimento.
In
tal senso, l’esortazione apostolica, lungi dall’essere soltanto un
“semplice aggiornamento della pastorale familiare”, si pone come un
“nuovo modo di vivere la Chiesa e di “realizzare quell’amore che rende
lieta la vita del popolo di Dio, delle famiglie e della stessa società” (Sottolineatura nostra N.d.R.)
....
Anche
stavolta l’Incontro Mondiale si prospetta aperto a famiglie di altre
chiese e confessioni religiose e sarà favorita, ha detto il
capodicastero, una “cultura dell’inclusività”, con un’accoglienza
speciale riservata a famiglie in situazioni irregolari, ovvero dove
manchi il vincolo sacramentale tra i coniugi.
...
Altro fattore di spicco è la collocazione europea del prossimo Incontro Mondiale della Famiglia, in un “vecchio
continente che rischia di ripiegarsi su se stesso, rassegnato alla
propria sterilità”, cui fa da contraltare l’esortazione di papa
Francesco alla riscoperta della “vocazione umanistica” e della “passione missionaria” degli europei, affinché vincano la “tentazione di creare muri” e “rivivano l’avventura straordinaria di costruire ponti tra le culture e tra le fedi”.
...
In un’Irlanda segnata da un “delicato momento di transizione”, ha proseguito Paglia, l’Incontro Mondiale in programma tra due anni può aiutare il paese, “l’Europa
e il mondo, a ritrovare la forza, l’energia, la tensione missionaria,
mediante la riscoperta della vocazione e della missione della famiglia”.
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Anche
stavolta l’Incontro Mondiale si prospetta aperto a famiglie di altre
chiese e confessioni religiose e sarà favorita, ha detto il
capodicastero, una “cultura dell’inclusività”, con un’accoglienza
speciale riservata a famiglie in situazioni irregolari, ovvero dove
manchi il vincolo sacramentale tra i coniugi.
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La
presenza del Santo Padre a Dublino, ha affermato Paglia, per quanto
probabile e ampiamente desiderata dagli irlandesi, sarà ufficializzata
soltanto a ridosso dell’evento.
Per
il Festival delle Famiglie che coprirà la prima parte dell’Incontro, ha
aggiunto il presule, si stima la presenza di circa 15mila pellegrini.
Fonte : Zenit
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